Può esistere un riformismo senza consenso?
La “mossa del caciocavallo”, così l’ha definita il Direttore del Foglio Claudio Cerasa, con la quale Matteo Renzi ha aperto la crisi del Governo Conte 2, ha reso ancora più evidente, a mio parere, un fenomeno di vera e propria “rimozione” del tema del consenso nell’ambito delle forze di ispirazione riformista di matrice liberal-democratica. Rimozione, […]
I cantieri del campo progressista. Un futuro da Umarell o da Community Organizer?
Massimo D’Alema viene dipinto spesso come un esponente politico “machiavellico”, nel senso deteriore che questa espressione ha assunto, incline cioè ad una certa spregiudicatezza, generalmente impegnato in complicati disegni e trame oscure per “far fuori” politicamente gli avversari di turno (in generale i competitor del proprio fronte). Tuttavia gli va dato atto di esprimersi, non […]
È il momento di uscire dalle ZTL. Anche da quelle mentali.
È comprensibile lo scoramento che Carlo Calenda ha manifestato nel suo recente video-intervento “Il grande Pantano” . Quasi un grido disperato, una voce che sembra consapevole di essere destinata a rimanere nel deserto. L’europarlamentare e leader di Azione è sbigottito dall’immobilità che la situazione politica italiana, anche davanti a questa crisi pandemica ed economica senza precedenti, dimostra […]
C’è un altro modo. Agire, per tornare credibili.
“Prima o poi capirai, come ho fatto anch’io, che una cosa è conoscere il sentiero giusto, un’altra è imboccarlo.” Parto da questa citazione dal film Matrix per dire che a mio parere il vero “bivio” davanti al quale si trova il campo “progressista e riformista”, nelle sue diverse articolazioni, non è in quale direzione andare […]
Centro-sinistra veneto post elezioni: la sfida è cambiare i comportamenti.
“Dobbiamo evitare di cadere nel solito errore di psicanalizzare noi stessi”. Così qualche giorno fa il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Andrea Martella spronava il Pd del Veneto, invitandolo a non perdersi in esami di coscienza e a costruire il “dopo Zaia”. Condivisibile la volontà di evitare una traduzione in chiave “patologica” delle difficoltà connesse […]