PMI: agevolazioni costi energetici. Le imprese italiane, già dall’estate 2021, hanno iniziato a fare i conti con un incremento considerevole delle spese di natura energetica. Questa situazione è però peggiorata nel 2022 con l’inizio del conflitto ucraino e con l’ulteriore innalzamento delle bollette. Una situazione diventata di difficile gestione soprattutto per i comparti produttivi e dell’hospitality.
Con il “Decreto Crisi Ucraina” il Governo mette in campo alcuni importanti strumenti per ridare fiato alle nostre aziende.
Ma quali sono questi strumenti che permetterebbero alle nostre PMI di sopravvivere all’interno di quella che è una vera e propria guerra commerciale e di sanzioni? Ce ne sono due, rivolti a tutte le micro, piccole e medie imprese, più un terzo che tende la mano al comparto turistico, già messo in crisi dalla pandemia.
Il primo strumento è il Credito d’imposta aumento costo elettricità che si rivolge alle imprese dotate di contatori con potenza disponibile pari o superiore a 16,5 kW i cui costi per kW/h della componente energia elettrica – calcolati sulla base della media del primo trimestre 2022 al netto delle imposte e degli eventuali sussidi – hanno subito un incremento del costo per kW/h, superiore al 30% relativo al primo trimestre 2019. Ma in cosa consiste l’agevolazione? In un credito d’imposta pari al 15 % delle spese sostenute effettivamente utilizzata nel secondo trimestre 2022. Tale percentuale sale al 25% per le imprese cosiddette “energivore”.
Il secondo strumento, invece, è il Credito d’imposta aumento costo gas naturale che a sua volta si rivolge alle e imprese che hanno un consumo medio di gas naturale pari ad almeno 1 GWh/anno i cui prezzi del gas naturale, calcolato come media riferita al primo trimestre 2022, hanno subito un incremento, del corrispondente prezzo medio, superiore al 30 % relativo al primo trimestre 2019. Anche in questo caso l’agevolazione consiste in un credito d’imposta pari al 25 % delle spese sostenute per l’acquisto del gas naturale consumato nel secondo trimestre 2022. La percentuale cambia per le imprese a forte consumo di gas naturale (20%).
Terzo e ultimo strumento è il Credito d’imposta esenzione IMU che si rivolge alle realtà imprenditoriali del settore turistico – ricettivo che gestiscono l’attività d’impresa presso immobili di categoria D/2. Per accedere all’agevolazione è necessario che tali attività abbiano subito una diminuzione del fatturato / corrispettivi nel secondo trimestre 2021 di almeno il 50 % rispetto al secondo trimestre 2019. L’agevolazione consiste in un credito d’imposta pari al 50 % della seconda rata lMU 2021.